Dopo il trasferimento al carcere di Opera Cospito prosegue lo sciopero della fame. Ad Aprile l'udienza per la richiesta di revoca del 41 bis

di redazione 31/01/2023 TUTTI
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"Continuo lo sciopero della fame".

Alfredo Cospito ha confermato al medico che ieri lo ha visitato, la volontà di continuare la protesta. 

L'anarchico, sottoposto al regime del 41bis,  è stato trasferito nel carcere milanese di Opera dopo uno sciopero della fame lungo tre mesi, iniziato all'interno delle mura della casa circondariale Bacchiddu di Sassari. Negli ultimi giorni le sue condizioni erano peggiorate al punto da scivolare, a causa di mancamento, e fratturarsi il naso.

Nessuna novità, quindi, rispetto alle intenzioni che ieri erano state ribadite dall'avvocato: "Alfredo Cospito non accetterà somministrazioni di cibo e continuerà lo sciopero della fame. L'unico elemento di novità con questo trasferimento - aveva aggiunto il difensore - è che nella struttura di Opera hanno specialisti in grado di intervenire tempestivamente in caso di emergenza''.

Da quanto si apprende, Cospito avrebbe i parametri vitali in ordine e, contrariamente alle voci che si sono diffuse stamani, non necessita di un trasferimento in un ospedale esterno. L'unica cosa che avrebbe chiesto è dello zucchero, forse da usare in caso di mancamenti.

Intanto è stata fissata fra tre mesi, il 20 aprile prossimo, l'udienza in Cassazione che affronterà il ricorso presentato dal difensore di Alfredo Cospito. 

L'anarchico al 41 bis è in sciopero della fame da tre mesi nel carcere di Sassari, contro la decisione del Tribunale di Sorveglianza di Roma che ha respinto un reclamo contro l'applicazione del carcere duro disposto nei suoi confronti per quattro anni. Lo rende noto l'avvocato Flavio Rossi Albertini. 

"Appresa la notizia della fissazione nel mese di aprile, ho provveduto a inviare una istanza di anticipazione dell'udienza, al fine di ottenere la trattazione del ricorso in tempi compatibili con le condizioni di salute di Alfredo" comunica l'avvocato Flavio Rossi Albertini, difensore di Cospito, dopo la decisione della Cassazione.

"Inondiamo di mail il Ministro Nordio per chiedere al nostro Stato ragionevolezza. Chiediamo che sia tolto il 41 bis a Cospito", così in una nota Massimiliano Iervolino, Giulia Crivellini e Igor Boni, segretario, tesoriera e presidente di Radicali Italiani. "Lo chiediamo noi che siamo contro ogni azione violenta e radicalmente contro i metodi di Cospito. Gli oltre 300 cittadini che in poche ore hanno aderito alla nostra iniziativa - online sul sito radicali.it - rappresentano quella parte di Paese che non tace e si batte mettendoci la faccia contro una palese ingiustizia che rischia di costruire martiri ed essere terreno fertile per ulteriori tensioni. Il sistema carcerario italiano è gravemente malato, lo denunciamo da decenni giorno dopo giorno. Questa vicenda è la punta di un enorme iceberg. Il Ministro Nordio ci ascolti in nome della giustizia giusta e del rispetto delle funzioni attribuite al carcere dalla nostra Costituzione", concludono.

 



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