Marmolada, identificate 4 delle undici vittime. Il governatore Zaia "evento non prevedibile"

di redazione 07/07/2022 AMBIENTE
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Nel corso della ricognizione 'vista udito' sul luogo del disastro in Marmolada sono stati ritrovati alle prime luci del giorno, e seppur non in numero elevato, i resti di altri escursionisti. 

"Solo quattro degli undici morti e dispersi sono stati identificati", così il presidente della regione Veneto, Luca Zaia.

La montagna restituisce così, lentamente, i corpi e gli oggetti degli  escursionisti travolti dalla valanga di ghiaccio che si è staccata  dalla cima domenica 3 luglio. 

Durante l'operazione, iniziata stamane alle 5 e terminata alle 9 e 15, sono stati raccolti anche picozze e zaini.  Il gruppo interforze di ricerca era formato da soccorso alpino, polizia, guardia di finanza, carabinieri e  vigili del fuoco.

Dovrebbero arrivare domani mattina i primi risultati dal Ris di Parma, che dovrebbe ricondurre tutti i reperti sia organici che tecnici alle vittime. La fase successiva sarà comparare questi Dna con quelli prelevati ai parenti per dare un nome ai corpi ancora non identificati.

Nel momento della giornata in cui le basse temperature aumentano la sicurezza per loro, dato l'alto rischio di nuovi distacchi, sono entrati così oggi in azione i 14 nuovi operatori interforze con le due unità cinofile. 

Sono stati tutti impegnati nella vasta area del fronte della slavina, nella sua parte più bassa, la meno pericolosa e col maggior accumulo e che consente, nel caso scattassero gli allarmi messi per rilevare ogni movimento della montagna, di avere fino a 60 secondi per mettersi a riparo da nuovi cedimenti. 

“Un'operazione complessa e con il rischio di altri improvvisi distacchi, ma per ora il ghiacciaio sembra tenere - ha affermato Maurizio Dellantonio, presidente del Soccorso alpino nazionale”.

I soccorritori sono stati calati in quota dal velivolo e si sono mossi restando imbragati col verricello all'elicottero in aria. Un accorgimento che aggiunge sicurezza se fosse necessario evacuare immediatamente la zona.        

Dopo il rientro della squadra le ricerche tornano a proseguire con i droni.  

Intanto, a Canazei, è iniziato il tavolo tecnico tra operatori di soccorso e forze dell'ordine per valutare gli esitidell'intervento di questa mattina, che ha permesso di rinvenire i nuovi resti e le attrezzature tecniche.

"Il bilancio è pressoché definito: stiamo parlando di 11 persone decedute o  disperse, di cui tre veneti e una donna trentina tra i quattro morti che per ora hanno un nome. Degli otto feriti sette sono ancora in ospedale e un paio sono gravi", così il presidente della regione Luca Zaia che ha aggiunto: “Ci sono tutti i connotati di una tragedia inevitabile, unica nel suo genere: è venuto giù un grattacielo di 70 piani”.

Il ritrovamento di ieri e, verosimilmente, anche quello di oggi,  spiegano i soccorritori, è stato agevolato dallo scioglimento di una parte del ghiaccio che ha consentito ai droni di identificare le salme.

Al rifugio Marmolada sono stati montati un interferometro ed un radar doppler in grado di captare le minime variazioni sul fronte glaciale, sia quello che si è staccato che quello intonso. I dati raccolti dagli strumenti saranno trasmessi ad un centro di controllo per essere processati e analizzati.

"La prevedibilità dell’evento è esclusa, non c’è, noi apriamo tutte le porte che abbiamo davanti per verificare cosa è successo e ricostruire il fatto”, ha detto il procuratore capo di Trento, Sandro Raimondi, sull’inchiesta per disastro colposo aperta in seguito al disastro della Marmolada. 

“Sentiremo persone, vedremo filmati e coinvolgeremo il mondo scientifico per fare prove per capire, dal punto di vista idraulico, come mai c’era questa grossa massa d'acqua”, ha aggiunto il procuratore. 



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