2 Aprile 1982. Quarant'anni fa la Guerra delle Falkland-Malvinas

di Massimo Lorito 02/04/2022 CULTURA E SOCIETÀ
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Il 2 aprile 1982 l'esercito argentino sbarcò sull'arcipelago delle Malvinas nell'Oceano Atlantico cinquecento chilometri a est dalle coste argentine. L'obiettivo era di riportare quelle sperdute terre in mano a Buenos Aires. Le Falkland, così gli inglesi le avevano ribattezzate, erano dal 1833 suolo dell'Impero, prima, e poi del Commonwealth britannico come Territorio nazionale d'Oltremare con una base navale. Da Londra distavano 12500 chilometri.
Iniziò un conflitto che durò 75 giorni.
L'argentina era allora governata dal 1976 da una giunta militare capeggiata da una sorta di triunvirato che si era alternato al governo. AL momento dell'attacco il capo militare e politico era il generale Leopoldo Fortunato Galtieri. La dittatura argentina era sotto i riflettori internazionali per le brutali repressioni in atto, migliaia gli oppositori "desaparecidos". Era anche sotto i riflettori perché, come il Cile, quei regimi di ispirazione fascista erano utili a Washington in chiave anticomunista nella geopolitica dell'America latina. Il Cile di Pinochet e l'Argentina della Giunta comunque non si "amavano", erano stati più volte sul punto di farsi la guerra.
Per l'ONU quello delle Falkland-Malvinas era un territorio “non autonomo” amministrato dal Regno Unito e la cui sovranità era rivendicata dall’Argentina. Era stato incluso tra i 17 territori nell’elenco dei territori non autonomi sotto la supervisione del Comitato speciale delle Nazioni Unite sulla decolonizzazione. La situazione dell’arcipelago era esaminata annualmente dal comitato dal 1965 con un invito alle parti a trovare una soluzione pacifica della disputa.
Nel conflitto morirono 900 persone: 649 militari argentini, 255 britannici e tre civili.
Dopo intensi combattimenti, le forze argentine si arresero il 14 giugno 1982.
La sconfitta nel conflitto portò rapidamente alla definitiva crisi la Giunta militare argentina che aveva inizialmente creduto di potere beneficiare di una eventuale vittoria per raccogliere consensi interni e porsi all'esterno come nuova "potenza" latinoamericana.
Nel Regno Unito al governo c'era la conservatrice Margaret Thatcher, che in quelle settimane doveva affrontare gli scioperi e le critiche feroci dei sindacati e dei lavoratori britannici che si opponevano ai suoi programmi liberisti e di ristrutturazione dello Stato sociale. Il conflitto, non voluto almeno inizialmente dalla Thatcher venne da lei abilmente utilizzato per rinsaldarsi alla guida di un Paese che fu improvvisamente pervaso da un'ondata di patriottismo ridando forza al suo governo.
In Argentina l'ondata patriottico-nazionalista coinvolse personaggi e intellettuali lontani del regime come il grande scritto Ernesto Sabato che aveva già dichiarato la sua opposizione al regime ma contemporaneamente il suo appoggio alla "questione nazionale delle Malvinas".
L'Argentina rivendica ancora oggi le isole Malvinas. La Gran Bretagna ribadisce che le Falkland sono una Entità di governo britannico sotto la sua protezione.
Alla vigilia dell'anniversario il presidente dell’Argentina, Alberto Fernandez, ha denunciato che il Regno Unito non solo non è disposto a dialogare sulla sovranità delle isole Falkland-Malvinas ma che avanza nello sfruttamento di risorse naturali che, ha dichiarato in un'intervista alla Bbc, appartengono al suo Paese. “Il nostro reclamo non è per la questione economica ma è chiaro che nelle Malvinas ci sono ricchezze e quelle ricchezze le perde l’Argentina e le sfrutta l’Inghilterra”.
A Buenos Aires si è tenuta una veglia per commemorare i caduti.
All'Imperial War Museum di Londra una mostra rievoca quei giorni con fotografie, scritti, testimonianze e disegni.
Il conflitto ha rappresentato l'unica guerra combattuta dalla fine del Secondo conflitto mondiale tra nazioni "occidentali", ideologicamente appartenenti al cosiddetto Atlantismo.
Dal 1983, se pure tra mille difficoltà e incertezze economiche e politiche in Argentina vige un regime istituzionale democratico.
Dopo la vittoria, la Prima ministra Thatcher ha governato fino al 28 novembre 1990 portando a termine i suoi programmi di riforma dello Stato sociale inglese.



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