Ripresa dei contagi. Tra varianti e vaccini le preoccupazioni del settore turistico. SI discute del Green Pass

di redazione 17/07/2021 CULTURA E SOCIETÀ
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La variante Delta spaventa gli italiani: crollano le prenotazioni per le vacanze dopo l'avvertimento della Farnesina sui viaggi all'estero e di fronte al rischio di una nuova stretta per frenare l'impennata dei contagi nel nostro Paese. Secondo le stime della Fiavet, la Federazione italiana associazioni imprese viaggio e turismo, nell'ultima settimana si è registrato un calo del 50% delle richieste di prenotazione sia per l'estero che per l'Italia.

Il numero degli italiani che avevano deciso di fare le vacanze oltre confine era già esiguo, rispetto al periodo pre-pandemia: si tratta, sempre secondo i dati della Federazione, del 15% delle prenotazioni. Ma ora si è innescata una brusca frenata delle richieste, accompagnata da un'ondata di cancellazioni, sia per le mete interne che per quelle al di fuori dei confini nazionali.

"L'avviso diramato dalla Farnesina sui rischi dei viaggi all'estero ha ingenerato subito grande preoccupazione e ha provocato un forte rallentamento nelle richieste questa settimana", spiega all'AGI Ivana Jelinic, presidente nazionale Fiavet. "Tenendo conto che in questi giorni gli italiani stanno decidendo la partenza delle prossime 3-4 settimane - dice Jelinic - già abbiamo visto negli ultimi giorni un crollo della domanda e le persone hanno deciso di non confermare e di aspettare. Stiamo parlando, rispetto alla settimana precedente, quindi fino a lunedì 12 luglio, già di un 50% di richieste in meno di prenotazioni sia per l'Italia che per l'estero. Questo coadiuvato da un insorgere di domande di annullamento perché qualcuno, colto dai timori, ha preferito addirittura cancellare, e si tratta di cancellazioni anche per le settimane centrali di agosto".

Secondo il presidente Fiavet, "l'elemento che inizia a preoccupare e che desta grande preoccupazione sono proprio le cancellazioni: da un lato per via di quello che sta succedendo all'estero, dall'altro perché le ipotesi di far diventare alcune Regioni gialle e il fatto che si stia alzando l'allerta sta spaventando le persone che preferiscono rinunciare alle vacanze".

"Questa si conferma essere un'estate last minute, in cui in base alla situazione si decide. Per chi non è già partito e non ha una partenza imminente nei prossimi giorni - osserva Jelinic - questo è il momento di decidere. Non ci sono più le prenotazioni anticipate come succedeva in passato, ci si riduce all'ultimo minuto".

Le destinazioni più gettonate, spiega, "sono Grecia, Spagna, Croazia e Malta. A Malta abbiamo un numero rilevante di connazionali, ragazzi, soprattutto minorenni, che stanno facendo le vacanze studio e che sono in quarantena perché risultati positivi o contatti diretti di positivi. In Spagna ci sono prevalentemente giovani italiani che hanno scelto di viaggiare per vacanza. Moltissimi sono i cosiddetti turisti fai da te che hanno deciso di partire e trovandosi nella situazione di essere risultati positivi devono fare isolamento e quarantena. Tuttavia, avendo organizzato il viaggio per conto proprio non sono coperti dall'assicurazione e i costi sono a loro carico".

Il presidente Fiavet invita quindi i turisti italiani a "rivolgersi rigorosamente ai professionisti e a sottoscrivere le assicurazioni". "Oggi - conclude - nel 90% dei casi il cliente la polizza assicurativa facoltativa l'acquista anche perché siamo in alta stagione".

LA POLITICA

Estendere l'obbligo del green pass per l'accesso ai mezzi di trasporto a lunga percorrenza (come aerei o treni): è una delle ipotesi che, secondo fonti di governo, sarà valutata in occasione della cabina di regia, prevista lunedì o martedì prossimi. La misura ricorda il 'certificato verde' alla francese, con obbligo di vaccinazione per i viaggi a grande distanza, ma per il resto il 'green pass Italia' dovrebbe essere meno restrittivo di quello di Emmanuel Macron. Tra i provvedimenti ai quali pensa il governo su suggerimento dei tecnici c'è anche quello di riservare - almeno per alcune attività - l'utilizzo del green pass solo dopo aver fatto la seconda dose, in linea con l'Unione europea. L'estensione del green pass sui mezzi di trasporto "è una cosa che stiamo studiando.

La prossima settimana ci sarà la cabina di regia"  ha detto il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, a margine della cerimonia di inaugurazione della nuova stazione ferroviaria di Bari Centrale, rispondendo alle domande dei giornalisti. "Non da oggi- ha aggiunto - il nostro ministero sta lavorando in vista delle riaperture di settembre e quindi faremo il punto della situazione la prossima settimana". Un utilizzo diffuso del pass - viene fatto osservare - eviterebbe il ricorso a misure più restrittive. Su questo fronte, avanza l'ipotesi di un maggior peso dell'Rt ospedaliero - 30% delle terapie intensive e 40% dei ricoveri ordinari - sui profili di rischio da assegnare alle regioni.   La prima a parlare esplicitamente di "via italiana all'uso allargato del green pass" è stata il ministro degli Affari Regionali Maria Stella Gelmini, che a Bruxelles dice: "E' normale avere sensibilità differenti, ma sono fiduciosa che anche su questo tema, come ha detto il presidente (delle Conferenza delle Regioni) Fedriga, si troverà una soluzione unitaria".E ha aggiunto: "Se non vogliamo tornare a dover chiudere il paese non possiamo perdere tempo e non possiamo accontentarci dei risultati buoni che abbiamo raggiunto. Dobbiamo fare uno scatto in avanti". Il 'certificato verde' potenziato divide però la maggioranza di governo, con Pd ed entro certi limiti Italia Viva favorevoli e M5S contrario all'applicazione in bar e ristoranti. "Ci sono luoghi con grandi afflussi di persone dagli stadi ai concerti fino alle discoteche, che devono aprire e per queste attività riteniamo certamente utile l'introduzione di un Green Pass - si legge in un post del movimento, forza di maggioranza relativa in Parlamento -, ma è "diverso il discorso per attività come bar o ristoranti: in questo momento introdurre il Green Pass per accedervi significherebbe solamente limitare una ripresa così faticosa, dopo mesi di sacrifici". La Lega è contraria e Matteo Salvini dice: "Ne parleremo se e quando ce ne sarà la necessità.Adesso chiediamo attenzione e rispetto delle regole, però non possiamo terrorizzare la gente prima del tempo": Contro anche Fratelli d'Italia, mentre Forza Italia ha una posizione intermedia. Divisi anche i presidenti di Regione. Per Attilio Fontana in Lombardia "i numeri non sono tali da giustificare"l'obbligo esteso del green pass, mentre per Nicola Zingaretti nel Lazio "è utile per gli eventi di massa".    Sarà un tavolo tecnico all'inizio della prossima settimana,valutati i dati del contagio - oggi ancora in salita i casi, ma non le ospedalizzazioni - a dare l'orientamento alla successiva cabina di regia con il premier Mario Draghi. Probabile una stretta sugli stadi - "rendiamo efficace il green pass per riaprire gli impianti", dice il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina - e come detto sui trasporti, treni a lunga percorrenza e voli in primis.  L'idea è che il green pass serva per spettacoli, cinema, concerti, ma anche per palestre e piscine e in generale per tutte le concentrazioni di persone al chiuso e all'aperto. Le discoteche ancora attendono una data dall'esecutivo per la riapertura, forse si introdurrà un Qrcode. Attualmente il 'certificato verde' viene richiesto per stadi, concerti e Rsa e si ottiene anche dopo la sola prima dose di vaccino. Resta poi aperta la questione della privacy con i dubbi del Garante e l'ipotesi di una norma di legge per estendere il pass.  Secondo alcuni esperti con l'uso estensivo del green pass non servirebbero più le zone colorate e nuove chiusure, ma intanto al livello locale l'aumento dei contagi dovuto alla variante Delta provoca provvedimenti circoscritti. A Serrenti (Sud Sardegna) un focolaio di Covid 19 ha spinto il sindaco a sospendere tutti gli eventi culturali, musicali, ricreativi e sportivi, con il coprifuoco per bar e ristoranti. Mentre in Sicilia le zone rosse localizzate sono tre: Riesi, Mazzarino e Piazza Armerina. I contagi infatti aumentano e preoccupa la progressiva diffusione della variante Delta: il bollettino di ieri ha fatto registrare 2.455 nuovi casi e 9 morti, con il tasso di positività che salito a 1,28%. Nel monitoraggio settimanale l'indice Rt sale nell'ultima settimana da 0,66 a 0,91, e torna quindi a sfiorare l'1, la soglia della crescita epidemica, come non succedeva dallo scorso marzo. 

Sono questi i dati contenuti nella bozza di monitoraggio settimanale dell'Iss- ministero della Salute sull'andamento dei contagi all'esame della cabina di regia. In deciso aumento anche l'incidenza settimanale, salita da 11 casi per centomila abitanti a 19 per centomila. Due settimane fa, il punto più basso della discesa, era a 9 per centomila. Speranza, per colori Regioni peserà di più ospedalizzazione "In una fase caratterizzata da un livello importante di vaccinazione è ragionevole che nei cambi di colore e nelle conseguenti misure di contenimento pesi di più il tasso di ospedalizzazione rispetto agli altri indicatori". Lo ha detto il Ministro della Salute, Roberto Speranza, alla riunione organizzata dalla nuova presidenza slovena con i ministri di Germania, Portogallo e Slovenia. "Nonostante gli sforzi nazionali, regionali e globali, la pandemia non è affatto finita" è il monito lanciato dal Comitato di emergenza convocato dall'Organizzazione mondiale della sanità. "Continua a evolversi, con 4 varianti di preoccupazione che dominano l'epidemiologia globale".

E viene riconosciuta come "forte" la "probabilità" che in futuro emergano e si diffondano globalmente "nuove varianti di preoccupazione, forse più pericolose e ancora più difficili da controllare". Sassoli: "Stati lo usino per riaperture ordinate" "Ieri ho incontrato a Bruxelles la ministra degli Affari regionali, Mariastella Gelmini", per discutere anche del Green Pass "e sono convinto che abbiamo bisogno di usarlo" perché "abbiamo fatto tanto per avere una legge che istituisse questo strumento che puo' dare libertà di movimento, che può riaprire in maniera ordinata". Lo ha detto il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, all'Università di Trento, a margine della cerimonia di conferimento della laurea honoris causa in Studi europei e internazionali ad Antonio Megalizzi.

"Naturalmente, e' giusto che ogni Paese trovi le sua modalità con intelligenza, ma anche con efficienza, usando uno strumento che e' utile alla sicurezza dei nostri cittadini e soprattutto per le riaperture ordinate delle attività commerciali, della mobilita', delle attività culturali, e del turismo", ha aggiunto. "Credo che ogni Paese, in questo momento, si debba concentrare per usare con intelligenza uno strumento utile". Costa: "No modello francese, estendere quello italiano" "Sento parlare di modello francese, ma semmai si tratta di ampliare il governo italiano. Per rsa, matrimoni, stadi, fiere e congressi è già previsto l’utilizzo del green pass in Italia, così come l’obbligo vaccinale per i sanitari. Non credo che siamo nelle condizioni di dover rincorrere qualcuno, dobbiamo fare una valutazione. Estendere l’utilizzo del green pass ad esempio ai mezzi di trasporto a lunga percorrenza può essere una buona soluzione. Nei teatri e nei cinema è prevista una limitazione nella capienza, penso che ampliare la capienza e introdurre l’accesso solo con green pass possa essere un’opportunità. Ma arrivare a mettere il green pass per andare al bar o al ristorante stante la situazione attuale mi sembra eccessivo.

Prevedo che già nella prossima settimana la discussione possa arrivare ad una sintesi e ad una decisione" ha detto il sottosegretario alla Salute Andrea Costa a Radio Cusano Campus. Carfagna: "Sì al green pass ma non per bar e ristoranti" Sì al green pass, ma non per bar e ristoranti. La ministra per la Coesione territoriale, Mara Carfagna, in un'intervista a Repubblica, interviene sul dibattito per il green pass."Io credo che sia lo strumento più adatto ai tempi eccezionali che stiamo vivendo - spiega -. È l'opposto di una camicia di forza: nasce a tutela dei cittadini e delle imprese per liberare tutte quelle attività che la pandemia ha vietato o limitato, e per ripristinare l'esercizio dei diritti in sicurezza. Penso ai concerti di piazza, ai festival estivi, ai raduni, alle gare sportive. Tutte cose che si potrebbe tornare a fare senza rischi, incentivando tra l'altro i giovani a vaccinarsi"."Dire no a misure di vigilanza e contenimento - aggiunge - significa rischiare una quarta ondata. L'esperienza dell'estate scorsa dovrebbe averci insegnato qualcosa. Nessuno può permettersi un altro stop and go"."Io starei attenta a replicare schemi importati dall'estero - conclude -.

Penso che da noi sia difficile utilizzarlo per trasporti pubblici, bar e ristoranti, dove fra l'altro le misure a tutela della salute pubblica sono sempre state rispettate. Mentre sarebbe opportuno per grandi eventi, viaggi aerei o discoteche, dove il pericolo di assembramento è alto". Messa: "Incoraggiare presenza negli atenei secondo la vaccinazione" "Per quanto riguarda la vaccinazione del personale docente universitario non abbiamo dati, li stiamo raccogliendo, c'è stata un'adesione importante non solo del personale, dei professori, ma anche dei ricercatori, degli specializzandi, del personale tecnico amministrativo. Per riaprire ritengo che, così come in Europa per viaggiare, si chieda un pass, un green pass nelle università non lo possiamo introdurre in maniera obbligatoria, però incoraggiare la presenza senza bisogno di distanze a seconda dello stato vaccinazione del proprio personale credo che sia corretto". Così a Fanpage.it Maria Cristina Messa, ministra dell'Università.



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