Primarie. Gualtieri vince. "Ora uniti per rilanciare Roma"

di redazione Roma 21/06/2021 ROMA
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Primarie Pd dall’esito scontato: scrutini e voto online certificano un’affermazione ampia per i due candidati favoriti a Roma e Bologna: Roberto Gualtieri e Matteo Lepore.

Circa 45mila i votanti alle primarie di Roma (erano 23mila alle 13 e 37mila alle 19), ai quali se ne devono aggiungere 3mila online. Ben oltre quota 20mila i votanti a Bologna dove dieci anni fa furono 28mila per incoronare l’attuale sindaco Virginio Merola. Nella capitale ha votato verso le 17 il segretario Pd Enrico Letta che ha parlato di «grande affluenza» e di «festa della democrazia e partecipazione». In serata, quando i risultati si stavano delineando il segretario ha aggiunto: «Scommessa vinta: con successo Lepore-Gualtieri avevamo ragione».

La sfida tra candidati e la posta in gioco, nella capitale e nella città delle due torri, sono diverse ma ugualmente cruciali per il Pd e per le alleanze nel centrosinistra. 

«Adesso tutti uniti, da domani si lavora per rilanciare Roma», dice Roberto Gualtieri, incoronato dalle primarie del centrosinistra come candidato sindaco di Roma.

Roberto Gualtieri ha raccolto 28561 voti, pari al 60,64% dei voti totali. Alle spalle Giovanni Caudo con 7388 preferenze e il 15.68%. Quindi Paolo Ciani di Demos, con 3372 voti. E ancora Imma Battaglia di Liberare Roma con 2897 voti per il 6,34%. Stefano Fassina quinto con 2625 preferenze e il 5,57%. Quindi Tobia Zevi (1663 3,53%) e Cristina Grancio (497 1,05%). 

Positivo il dato dei votanti: ai gazebo si sono recati in 48624, una quota superiore alle attese (40.000 il numero fissato dalla segreteria dem) e sopra anche alle prime stime fornite da Andrea Casu che aveva indicato in 45.000 la proieizione dei votanti ad urne chiuse. Un dato superiore, rispetto alla sfida del 2016 quando ai gazebo si votava tra Giachetti e Morassut e quando i votanti furono 46.000.  Altri tempi invece quelli del 2013, quando per l'elezione di Marino a candidato sindaco, votarono oltre 100.000 persone.  Un andamento delle consultazioni che ha spinto il deputato PD, Claudio Mancini, molto vicino a Roberto Gualtieri, a commentare su facebook: "Il successo di partecipazione alle primarie è direttamente proporzionale all'improvviso silenzio di chi ce vò male".

A rovinare la festa del la dichiarazione, a spoglio in corso, di Giovanni Caudo a Il Foglio. Il secondo arrivato alle primarie di Roma, mette in dubbio l'affluenza e chiede che le schede siano contate domattina. "Mi sembra chiaro - dice al Foglio l'ex assessore di Ignazio Marino e attuale presidente del III municipio - che il Pd puntasse solo a un risultato: migliorare la partecipazione del 2016. E non a caso hanno detto che l'affluenza è stata di 45mila persone, mille in più dell'ultima volta. Ma io non penso possano essere state più di 37 mila".

 



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