La comunità scientifica si interroga sul mix di vaccini. Gimbe "Mancano studi ampi". CTS "Il timore del richiamo con un vaccino diverso è immotivato"

di redazione 14/06/2021 SCIENZA E TECNOLOGIA
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Perplessità su mix di vaccini, ad oggi ci sono solo 4 piccoli studi fatti su un migliaio di persone in totale, non abbiamo alcuno studio controllato e randomizzato. Finchè l'Aifa non modificherà i bugiardini, il mix di vaccini è off label", cioè al di fuori delle condizioni autorizzate dagli enti predisposti. Lo ha detto Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, ai microfoni di Radio Cusano Campus.

"I bugiardini dei vaccini approvati non sono stati finora modificati. Non abbiamo alcuno studio controllato e randomizzato - ha spiegato Cartabellotta - quindi ad oggi le uniche evidenze scientifiche che abbiamo, oltre a basi razionali sia immunologiche che biologiche, sono 4 studi piccoli che complessivamente hanno arruolato un migliaio di pazienti che dimostrano che la reazione dopo il mix di vaccini è buona e non ci sono effetti avversi rilevanti".

"Fino a quando Aifa non modifica i bugiardini, il mix di vaccini èma tutti gli effetti off label - ha sottolineato - nella mia visione noi oggi avevamo 3 possibilità sulla seconda dose per chi ha fatto la prima con Astrazeneca: non ti fai la seconda dose e rimani coperto al 70%, oppure fai la seconda dose col vaccino Astrazeneca, oppure fai la seconda dose col vaccino mrna, con un consenso informato su quali sono i rischi-benefici".

"Io mi chiedo come avverrà il sistema di vaccino vigilanza in questa vaccinazione creativa. Alcune Regioni hanno detto che non faranno il mix di vaccini - ha continuato - perché vogliono una maggiore sicurezza. Le evidenze scientifiche oggi su questo argomento sono ancora preliminari e mantengono un certo margine di incertezza". 

CTC

Dopo lo stop al vaccino di AstraZeneca agli under 60 in molti puntano il dito contro gli Open Day e chi non li ha bloccati. Ma la ragione, spiegano all'AGI fonti del Cts, è contenuta nei numeri, nel rapporto rischio benefici che oggi, rispetto a qualche settimana fa, è cambiato totalmente, diventando addirittura sfavorevole.

Sebbene il siero del colosso anglo-svedese fosse già indicato "preferibilmente" per gli over 60, non era ancora vietato. E le Regioni, in totale accordo con le direttive hanno potuto indire le giornate di somministrazione aperte a tutte le fasce di età. Questo perché nei più giovani il rischio beneficio si è modificato. Con un'alta circolazione del virus, come quella che si è registrata fino a un mese fa circa, il rischio di morte da Covid era di 8 casi su 100 mila, mentre quello di andare incontro a una trombosi letale era di 1,1 su 100 mila.

Oggi, proprio grazie alla massiccia campagna vaccinale, la circolazione del virus e la probabilità di sviluppare una forma grave di malattia che porti alla morte è scesa a 0,68 su 100.000. Il rapporto dunque si è invertito.

Il timore di fare il richiamo con un vaccino diverso è comunque  immotivato. Al contrario, chi ha avuto la prima dose del vaccino AstraZeneca e farà la seconda con Pfizer o Moderna otterrà una copertura maggiore. Lo ribadiscono all'AGI fonti vicine al Cts, chiarendo che la decisione dello stop di venerdì scorso al vaccino del colosso anglo-svedese è basata su studi verificati e affidabili.

Il richiamo andrà fatto entro la dodicesima settimana, nelle modalità che saranno stabilite dalle Regioni. Escluso il siero Johnson & Johnson, anch'esso a vettore virale e potenzialmente in grado esporre agli stessi rischi di quello di AstraZeneca.

Un esperimento su cavie? No, ribattono le fonti. Non è la prima volta che si ricorre a quella che viene definita una vaccinazione eterologa, è già accaduto con l'epatite A, ad esempio. E non è l'Italia la prima a orientarsi verso questa direzione. La combinazione di sieri diversi è già stata approvata, in seguita ad attente valutazioni, in Francia, Germania, Danimarca, Svezia, Norvegia e Regno Unito. Ma per convincere i restii - si precisa - anche la comunicazione deve fare la sua parte. No allora a espressioni come "mix" o "cocktail" che oltre a essere inesatti danno un'idea di raffazzonato.


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